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Oggi la nostra attenzione è stata catturata da quest’iniziativa:
Una Big Bench in ogni comune. Il progetto di inclusione e bellezza del designer americano Chris Bangle.
L’idea è nata in maniera molto semplice dalla collaborazione di amici e vicini di casa, che difficilmente immaginavano avrebbero riscosso un notevole successo superando i confini di oltre oceano.
Nasce come un modo nuovo e di approcciarsi alla natura. Quando ci si siede ad ammirare un panorama da una di queste panchine si ha la sensazione di ritornare bambini, si vive un’esperienza intensa, de condividere con gli atri.
Le panchine sono fatte per rilassarsi, a differenza di una sedia, sono larghe abbastanza da accogliere uno o più amici. Sedersi su una panchina è un gesto sociale piacevole e fare buon uso di tutta l’energia positiva che le panchine giganti emanano è la visione alla base del BIG BENCH COMMUNITY PROJECT.
Le Big Bench oggi rappresentano la prova vivente di come uno spunto artistico intelligentemente gestito possa generare energie positive nei territori, generando socialità, sensibilizzazione green, sviluppo economico dei luoghi e delle sue comunità, attraverso uno sviluppo dal basso sempre gioioso e condiviso.
Le maxi panchine continuano a diffondersi in Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Basilicata e nuove candidature giungono quotidianamente.
“È la testimonianza di uno spirito condiviso da un numero sempre maggiore di persone”, commenta il designer. “Sono davvero colpito dal raggiungimento di questo traguardo, che non avrei immaginato quando abbiamo installato la prima panchina gigante”.
Questo tipo di iniziativa ci riporta indietro nel tempo quando nel 1994 a Positano vedemmo spuntare sul mare due “enormi sedie”, un istallazione temporanea realizzata da Giancarlo Neri, il quale ha utilizzò il panorama della “Perla della costiera amalfitana” come palcoscenico.
Sembra quasi che i tempi di oggi siano stati anticipati da quella Positano semplice, ma che ha dettato moda.
Il Big Bench Community Project è oggi in grado di coordinare il fenomeno e promuovere il territorio e sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala. BBCP è un’iniziativa no profit promossa dal designer americano insieme alla moglie Catherine, cittadini di Clavesana dal 2009, per unire la creatività del team di designer della Chris Bangle Associates S.r.l. alle eccellenze artigiane.
Le attività del BBCP – a carattere esclusivo senza fini di lucro – prevedono sia il supporto tecnico a chi vuole costruire una nuova Grande Panchina ufficiale, sia la collaborazione con le eccellenze dell’artigianato locale per realizzare prodotti a esse ispirati, che possano dare un piccolo contributo all’economia e al turismo locali, nel segno dello spirito positivo che le Grandi Panchine portano in questa zona.
Una parte del ricavato di ogni vendita, come le donazioni fatte da chi realizza una nuova panchina, sarà devoluta dal BIG BENCH COMMUNITY PROJECT ai Comuni coinvolti e destinata a sostegno delle comunità locali.
Inoltre è nata anche una “Caccia alle Big Bench”, esiste una vera e propria mappa (sul sito della BBCP community) per scoprire quali sono i posti in cui sono collocate le panchine, ed esiste un “Passaporto Big Bench” per collezionare i timbri delle panchine visitate, ed è nato un gruppo FB, “Big Bench, panchinisiti itineranti”, dove si possono condividere foto e scambiare informazioni.
Insomma, questo è l’esempio di un progetto che parte da un’idea “semplice” che ben coordinata con i mezzi che le nuove tecnologie mettono a disposizione, crea nuove prospettive di turismo e promozione, in totale rispetto del territorio.
Oggi noi non siamo solo colpiti da questa iniziativa, siamo anche convinti che potrebbe essere un ottimo mezzo per rivalorizzare alcuni dei luoghi più trascurati, e creare nuovi percorsi alternativi per gli ospiti del nostro paese e allo stesso tempo creare nuovi spazi sociali.
In questo momento così delicato abbiamo bisogno di ritornare a sognare e costruire l’avvenire, chissà se una Big Bench potrebbe essere uno di quei luoghi dove sedersi e iniziare a pensare, ammirare il paesaggio, e riprendere la nostra socialità da dove l’abbiamo lasciata.