Tempo di lettura 5 minuti
Con il fratello Carlo gestisce Il San Pietro di Positano, una leggenda più che un hotel, che narra una storia di famiglia, di passione e di amore per l’ospitalità.
Oggi incontriamo Vito Cinque per conoscere meglio la sua storia e la sua opinione sulla situazione attuale.
–Cominciamo dalla fine. La pandemia ha colpito duramente il mondo del turismo ed ha palesato l’importanza dell’economia legata ai flussi turistici internazionali.
Alla luce della difficile congiuntura economica, cosa significa per te la recente nomina a vicepresidente di Confindustria Salerno e cosa rappresenta per l’associazione la presenza al vertice di un imprenditore del turismo?
La recente nomina a vicepresidente di Confindustria Salerno è una sfida che, se da un lato mi onora, dall’altro mi rende consapevole del ruolo di responsabilità che mi è stato affidato, in un periodo storico tra i più difficili, dal punto di vista economico, finanziario e soprattutto sociale.
E’ una sfida che voglio affrontare con entusiasmo e con la voglia di agire in maniera propositiva ed efficace, nel solco del lavoro già tracciato dal past president Andrea Prete, per tutelare le imprese e i loro dipendenti in primis e ridare slancio all’economia e allo sviluppo sociale del nostro territorio.
Riallacciandomi alla tua domanda, credo che la nomina di un albergatore in seno a Confindustria Salerno sia la prova di quanto il nostro comparto sia importante per l’economia della Regione. Il Presidente Antonio Ferraioli, Il Consiglio di Presidenza ed anche il Consiglio Generale di Confindustria hanno piena consapevolezza non solo delle difficoltà che le imprese stanno affrontando da (ormai) un anno, ma anche le preoccupazioni legate all’incertezza del momento e alla mancanza di una programmazione certa nel breve e medio periodo.
–Recentemente sono scesi in piazza, a Ischia, Sorrento, Capri e Amalfi, centinaia di operatori del settore turismo, sostenuti anche dalle istituzioni locali, per chiedere certezze sulle riaperture, passaporti vaccinali e un’accelerazione della campagna vaccinale. Dal tuo punto di vista quali sono le azioni che sosterrebbero la ripresa?
Più che di ripresa, parlerei di ripartenza. Siamo a uno “stop and go” ed è assolutamente necessario portare a termine nel più breve tempo possibile la campagna vaccinale e, al contempo, nel nostro settore, garantire l’applicazione rigorosa di protocolli di sicurezza, così da trasmettere tranquillità agli ospiti che scelgono la Costiera Amalfitana. Dobbiamo essere messi nelle condizioni di garantire ai nostri ospiti ed ai nostri collaboratori, sicurezza, serenità e speranza.
–Parlando della situazione del nostro territorio, quali sono le criticità e quali le possibili soluzioni alle quali lavorare per rendere più veloce e sostenibile lo sviluppo della destinazione Positano?
Fortunatamente per noi Positano brilla di luce propria e la frequenza con cui sui social viene utilizzato l’hashtag “#Positano”, con riferimento al desiderio di vacanza, estate e relax ne è una prova evidente. Al pari delle altre destinazioni turistiche, anche Positano dovrà presentarsi sul mercato con una veste nuova, in grado di garantire all’ospite sicurezza e tranquillità, senza però intaccare quell’atmosfera di charme che la contraddistingue. Sarebbe auspicabile che la Costiera Amalfitana potesse dotarsi di un protocollo comune e condiviso che possa ispirarsi alla Carta di Lanzarote. Troppo spesso l’over Tourism che ci è stato imposto in questi anni ha creato più danni che benefici, bisogna iniziare a capire che il turismo dovrà basarsi su criteri di sostenibilità e rispettare nel lungo periodo l’ambiente, essere economicamente praticabile e socialmente equo per le comunità locali.
–Parliamo di famiglia. Nel tessuto del nostro territorio le aziende a conduzione familiare sono la maggioranza. Pensando ai passaggi generazionali, quali sono i valori che hai ereditato e quali gli obiettivi per il futuro?
Passione per il proprio lavoro, impegno costante, creazione all’interno dell’Azienda di valori condivisi e una naturale propensione all’innovazione senza mai tradire la propria storia: sono questi gli insegnamenti che io e mio fratello Carlo abbiamo ereditato e che continuiamo a portare avanti. Per fortuna queste sono le carte vincenti non solo della nostra realtà imprenditoriale, ma di tante altre imprese del territorio che, operando in maniera sinergica e armonica, rappresentano il motore dell’economia locale e – consentitemelo – anche della promozione sui mercati sia nazionali che internazionali.
–Lavorare nel turismo è molto più di un lavoro e permette di incontrare persone provenienti da tutto il mondo ospitandole a “casa propria”. Ci racconti qual è stato l’incontro più significativo nella tua storia di imprenditore?
Sono tanti gli aneddoti e sono molti gli incontri che hanno segnato la mia crescita, di imprenditore e soprattutto di uomo. Ma mi hanno insegnato che ogni ospite è unico ed importante. Se raccontassi di una storia in particolare verrei meno a questo insegnamento che con il tempo, ho fatto mio. Sicuramente non dimenticherò mai quando ero bambino e Zio Carlino, nelle poche occasioni in cui dormivamo al San Pietro, alcune volte mi rapiva dal mio letto e mi portava in pigiama sulla terrazza per presentarmi ai sui conviviali.
–Un tuo messaggio personale per Su Per Positano.
“Su per Positano” si è presentata alle ultime elezioni come un gruppo giovane e fortemente motivato, accogliendo le istanze di chi non si sentiva pienamente rappresentato dalla passata amministrazione. Ruolo dell’opposizione è quello di controllare l’operato della maggioranza, fare proposte e informare i cittadini in maniera meticolosa e puntuale. Allo slancio iniziale, però, prendo atto che una costanza nelle azioni di opposizione costa anche in termini di sacrificio personale.
Mantenete alto l’entusiasmo per non cadere nel limbo e dare un contributo al governo della nostra Positano.
Alla prossima intervista!