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Un piccolo gesto ripetuto da tutti può rendere il nostro viaggio sulla terra più sostenibile, per noi e per le generazioni che verranno. Oggi incontriamo Daniele Esposito, presidente dell’Associazione Macchia Mediterranea, associazione di promozione sociale per l’ambiente e il territorio, per capire lo stato di salute del nostro territorio e dare voce ad un proposta alternativa di sviluppo sostenibile.
Daniele Esposito, Presidente dell’Associazione “Macchia Mediterranea” raccontaci chi siete, cosa fate e i vostri progetti
Una discussione sui social network tra alcuni abitanti di Praiano e Positano è stato l’input che ha dato vita alla Associazione Macchia Mediterranea.
Costituitasi nel 2014, da subito si è prodigata ad affrontare una delle problematiche più preoccupanti del territorio: l’abbandono indiscriminato dei rifiuti. L’associazione ha raccolto, in pochi mesi di attività, decine di quintali di rifiuti di ogni genere, poi smaltiti con il supporto dei Comuni competenti.
Ne è nato uno slogan: “Oltre la faccia ci mettiamo anche le braccia”. Abbiamo creato un ricco dossier di quanto fatto, con un’attenta e dettagliata mappatura – completa di documentazione fotografica – di tutte le discariche abusive individuate sul territorio. Il tutto è stato consegnato ai comuni competenti ed è anche stato pubblicato sui canali social.
Purtroppo in molte di queste discariche non è stato possibile intervenire (non per una nostra mancanza di volontà) ed è triste che in seguito alle segnalazioni non siano ancora state bonificate, continuando così ad inquinare il nostro meraviglioso territorio.
Purtroppo a molti, viste soprattutto le tecnologie oggi a disposizione, sorge il dubbio legittimo che più che una questione di impossibilità sia una questione di non volontà. Questo ci dispiace e ci rattrista ancora di più, soprattutto in un paese ricco e sviluppato come Positano.
Sin dall’inizio dell’attività, e precisamente il 26/11/2014 è stato chiesto al Comune di Positano che le nostre zone segnalate venissero inserite nel “registro delle aree pubbliche e private interessate dall’abbandono e dai roghi dei rifiuti” dell’ultimo quinquennio, così come previsto dalla delibera della giunta comunale n.123 del 31.07.2014, che, ai sensi dell’art. 3 della L.R. 20/2013, ha istituito il registro.
Nel frattempo abbiamo proseguito con la pulizia e la bonifica delle discariche e delle zone soggette ad abbandoni di rifiuti come la SS163, zone montane, rivi e spiagge.
il 16 marzo 2016, si è provveduto anche a depositare presso il Comune di Positano, e per conoscenza allora Ministro dell’Ambiente dott. Gian Luca Galletti, un importante documento a tutela del verde pubblico. Come previsto dalla relazione annuale 30 maggio 2015 del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico del ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ( con particolare attenzione al capitolo 2 – Attuazione del dettato dell’ art. 7 della L. 10/2013 “disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”), il documento ha dato il via al censimento degli alberi nel centro abitato.
Si spera che, a breve, il censimento venga completato e reso accessibile ai cittadini. Purtroppo anche qui bisogna evidenziare un forte ritardo che non solo non ha posto rimedio ai danni degli ultimi anni causati agli alberi, soprattutto a quelli dei filari, rilevati al 2015, ma che ha lasciato che questi addirittura peggiorassero.
L’associazione si occupa anche del recupero di cultura, arte, tradizioni,mestieri ed arti del passato collaborando anche con altre associazione locali e dell’intero territorio Costa d’Amalfi e Penisola Sorrentina.
Collaborazione mostratasi importantissima ed efficace in una iniziativa per fermare l’invasione dei megabus sulla S.S. 163 della Costiera Amalfitana, che ha promosso una petizione firmata da circa diecimila persone.
Al Mare è certamente riservata la stessa attenzione delle terre emerse, in quanto vista la particolarità del nostro territorio costiero tutto quello che si trova a terra prima o poi finisce in mare, rifiuti compresi. In tal senso è nata un’intensa collaborazione con il gruppo “Project Mare” della Baia di Jeranto che fa parte dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella che annualmente ospita ragazzi di tutta Europa e dei suoi Paesi confinanti con progetti ERASMUS.
Nel suo piccolo l’Associazione Macchia Mediterranea è anche molto attenta alle emergenze sociali a seguito di disastri naturali e non solo, come il terremoto del 2017 che colpì il centro Italia o come quest’ultima pandemia.
Purtroppo visto il particolare momento, abbiamo dovuto ridurre di molto le nostre attività, in particolare di pulizia, ma siamo sempre molto attenti ad affrontare o segnalare eventuali atti che mettono o potrebbero mettere a rischio il benessere del territorio e dei cittadini, e attivi nel promuovere iniziative artistiche e socio culturali.
Positano dal punto di vista ambientale in che condizioni versa?
Le condizioni dell’ambiente non sono all’altezza della bellezza che Positano rappresenta agli occhi del mondo. In particolare, per la sua bellezza paesaggistica, ricca di storia locale, di ricchezza economica ed eccellenza imprenditoriale, non dovrebbe avere neanche un solo piccolo angolo sporco.
Come mai non è ancora un Comune Plastic Free? Dovrebbe registrare una raccolta differenziata di almeno il 75% in ogni mese dell’anno così da porsi tra i primissimi posti delle classifiche nazionali assolute, senza mucchi di immondizia per strada. Essa non dovrebbe presentare cestini di cortesia non conformi per la differenziata stracolmi di ogni genere di rifiuto ad ogni ora del giorno e che durante la bassa stagione vengono lasciati così anche per giorni (o almeno fino alla segnalazione di qualche cittadino). Persino la pulizia delle strade viene ridotta in inverno, come se i residenti non avessero diritto di usufruire di servizi essenziali al pari dei turisti.
Tutto ciò concorre a dare l’impressione che ormai, pulire, lavare una strada, raccogliere immondizia o mettere dei fiori sia diventata cosa eccezionale. Tanto eccezionale da renderla un vanto nelle occasioni in cui si garantisce il servizio. Eppure queste cose fanno parte della normalità e della quotidianità in una Comunità che si ritiene attenta all’ambiente ed alle esigenze e al benessere dei cittadini.
Si chiama vivibilità, ed è ciò di cui ogni cittadino ha diritto mentre è compito delle Amministrazioni, e di tutte le altre Istituzioni, lavorare preventivamente affinché questo diritto sia sempre garantito. Perché quando anche un solo cittadino è costretto a denunciare una mancanza è già un fallimento per chi è chiamato a garantire l’efficienza dei servizi. Quando poi lo deve fare più volte, oppure sono più d’uno ad evidenziare il disagi, allora è una pesante sconfitta ambientale, sociale e civile per l’intera comunità.
I cittadini di Positano come rispondono alle questioni poste da “Macchia Mediterranea”?
Bisogna dire che la maggioranza dei cittadini di Positano risponde bene alle tematiche a tutela dell’ambiente, penso che sia minima la parte che mostra poca attenzione, ma purtroppo è fin troppo evidente che per un territorio piccolo e fragile come il nostro anche solo una piccola parte è sufficiente a vanificare il lavoro di tanti e mettere in serio rischio il futuro ambientale dell’intero territorio.
Quindi diventa fondamentale sconfiggere il senso di omertà tra i cittadini nel denunciare questi atti. Sono importanti, quindi l’impegno dell’Amministrazione e delle forze dell’ordine nel garantire i controlli e procedere a sanzioni, se necessarie. Sarebbe giusto e utile intervenire anche in occasione di quei piccoli gesti di inciviltà come, ad esempio, gettare a terra una cicca di sigaretta.
Anche piccoli gesti come questi possono avere gravi ripercussioni sull’ambiente quando ripetuti decine di volte al giorno da tantissime persone. Si pensi che, secondo un report pubblicato da NBC News nel 2018, il più grande agente contaminatore di mari e oceani al mondo non è la plastica, ma sono i mozziconi di sigaretta.
Sempre attivi con i più piccoli, il nostro futuro. Raccontaci le tue esperienze avute nelle scuole.
Certamente tra le più belle esperienze è stata quella fatta coi ragazzi. Nel 2014 in occasione della giornata dell’albero, l’11 novembre, abbiamo promosso questa iniziativa: festeggiamo la Giornata Nazionale dell’Albero anche a Positano! Una manifestazione, fortemente voluta dall’Associazione Macchia Mediterranea che si è svolta nei giardini comunali (all’epoca ancora in parte oggetto dei lavori di ampliamento della Casa Comunale).
Qui, alla presenza di alcuni insegnanti ed alunni delle classi primarie e secondarie, il Sindaco ha fatto piantare alcuni alberi da frutto e delle piante da siepe. Il tutto è stato affiancato da un evento artistico a cura dell’Associazione Macchia Mediterranea con lettura di poesie e la creazione di una fiaba con la partecipazione degli alunni e l’intervento musicale di Seby Fusco e Luigi Vietri.
L’Associazione si è fatta promotrice di un progetto per l’area verde dell’Istituto Comprensivo Luca Antonio Porzio, per affrontare un argomento che abbiamo particolarmente a cuore, la TUTELA DEL VERDE PUBBLICO, e che continueremo a sostenere con forza affinché venga valorizzato e REALIZZATO.
Di seguito nel 2015 l’Associazione Macchia Mediterranea, in collaborazione con l’Istituto comprensivo Luca Antonio Porzio, ha dato il via al progetto Giovani Saggi.
Un’iniziativa rivolta agli alunni delle classi secondarie di Positano e Praiano, basata su incontri di educazione alla cittadinanza. I ragazzi in occasione della giornata dell’Albero furono invitati ad esprimere la loro opinione sulle tematiche di tutela ambientale e, nello specifico, sull’importanza degli alberi per l’ecosistema.
Nel 2016 dal lavoro svolto dai ragazzi, nasce un libricino intitolato “Essere Albero”.
Quali sono oggi a Positano le questioni ambientali prioritarie?
Una capillare bonifica di tutte quelle aree soggette ad abbandono di rifiuti, delle quali già da tempo si conosce l’esistenza, ed un sistema efficace di controllo per impedire che questo fenomeno si ripeta e prevenire che si presenti in altre zone.
Positano deve dotarsi di un sistema di raccolta dei rifiuti veramente efficiente: che garantisca per tutto l’anno una raccolta differenziata efficace e al pari degli standard che Positano e i positanesi meritano, che non costringa operatori al trasporto di carichi disumani, che non crei spargimenti di rifiuti solidi e liquidi maleodoranti per strada, che non permetta punti di conferimento non regolari (testimoniati da decine di segnalazioni fatte dai cittadini e foto postate sui social da chi ha riconosciuto, commentato e fotografato l’esistenza di questa pratica).
Bisogna aumentare gli investimenti in modelli di gestione, attrezzature e mezzi ecosostenibili sia dei privati che dell’Amministrazione. Il buon esempio rappresentato dalla installazione della casina dell’acqua dovrebbe essere replicato con ulteriori installazioni, ad esempio alla Spiaggia Grande.
Andrebbero poi corredate di un distributore automatico di borracce per andare a ridurre in modo significativo la presenza di plastica in spiaggia e di conseguenza in mare. Andrebbero infine previsti dei riconoscimenti a quelle aziende che investono in modo significativo per il bene dell’ambiente e quindi di tutti, anche di loro stessi e della loro attività.
Qual è il tema ambientale più sottovalutato? Avete proposte?
La sostenibilità. E’ chiaro, ormai da molto tempo, che i conti non tornano: Positano è un contenitore e come tale ha una capienza ben specifica e per far sì che questo resti pulito ed efficiente, garantendo a tutti di viverci bene, una tale quantità non può assolutamente essere superata.
Oramai nel mare di Positano è diventato quasi impossibile poter fare tranquillamente un bagno o un giro in canoa. Spesso è sporco ed è sempre agitato a causa dell’enorme traffico marittimo che crea pericoli spingendosi finanche sotto costa o in altre zone nelle quali sarebbe vietato.
È diventato difficile fare una passeggiata per le sue strade, impossibile se si è anziani o mamme con passeggino. Meglio non parlare poi della gestione delle emergenze. Tutto questo negli ultimi decenni, oltre a peggiorare la qualità della vita delle persone, ha comportato un peggioramento impressionante della qualità dell’aria che respiriamo e dell’acqua del mare con gravi conseguenze per la salute delle persone della fauna e della flora.
Il turismo sostenibile è attuabile e non sminuisce per nulla le ricchezze economiche di un posto, ma le trasforma solo da sporche e brevi, rendendole pulite e durature. Esso permette la crescita senza che si arrechino danni all’ambiente e alle persone che vivono o visitano il territorio.
Per farlo però servono conoscenze e competenze appropriate. È fondamentale avere in primis un sistema di raccolta dati efficiente e sempre aggiornato (e qui oggi la tecnologia ci fornisce grande aiuto). Serve poi un gruppo di persone competenti, con una grande conoscenza del territorio e di tutte le sue complesse problematiche, che ragioni in primis nell’interesse del bene pubblico e della vivibilità dei residenti.
Con dati alla mano bisognerebbe realizzare un piano di sostenibilità efficiente ed attuabile attraverso prove e simulazioni il più vicino possibile alle reali conseguenze di una sua applicazione, così come fatto per i piani di emergenza. È necessaria una cabina di regia, gestita dalle autorità di pubblica sicurezza e dei servizi di emergenza, che garantisca un controllo 24/24ore sul territorio col monitoraggio dei flussi veicolari e pedonali in entrata ed uscita dai tre punti previsti “SS 163, via mare e da sentieri montani” e delle presenze turistiche in entrata ed uscita, di lunga o breve presenza in tutte le strutture turistiche: alberghi, affittacamere, B&B, parcheggi, ristoranti, stabilimenti balneari.
In base a questo piano si dovrebbero garantire, in caso di necessità, interventi di emergenza tempestivi ed efficaci.
(Quanti automezzi “Auto, motorini ecc:” residenziali ci sono a Positano? Di quanti posti liberi dispongono? Quanti di attività e dove sostano? Quanti vengono giornalmente a lavorare a Positano con i loro mezzi e dove li sostano? Quanti posti dispongono complessivamente tutti i parcheggi a pagamento? Quanti le strutture ricettive? Quale quantità di spostamento giornaliero garantiscono i vari servizi pubblici? Quale quelli privati di Positano e non, e dove sostano per eventuali attese? Quante persone arrivano giornalmente per le vie del mare e quante vanno via? Quante imbarcazioni e natanti ci sono a Positano? Quanti commerciali,quanti di pescatori e quanti di diportisti? Dove ormeggiano, imbarcano o sostano a terra? Quanti arrivano da altri porti, quanta gente sbarcano e dove ormeggiano per l’eventuale attesa? E tantissime altre domande, di cui bisogna conoscere bene le risposte per trovare soluzioni fattibili e concrete e non amichevolmente bonarie o solo sulla carta al momento solo ipotetiche e molto probabilmente anche irrealizzabili.)
Tre buone abitudini che tu pratichi e che praticate da tutti renderebbero Positano migliore
Prendersi cura e rispettare ogni singolo angolo del proprio paese come si fa in casa propria, facendo capire agli altri cittadini dell’importanza nel farlo, come quando in casa si vede un fratello o una sorella sporcare e lo si richiama facendogli notare che poi a pulire o a rimediare economicamente al danno ci devono pensare i genitori, oltre al fatto che se ci porti un amica/o è tutta la famiglia a farci una pessima figura.
Avere con sé una borsa di stoffa o di tela e un paio di guanti, che all’occorrenza, possono risultare utili. La borsa serve ad evitare il più possibile l’uso di buste di plastica negli acquisti quotidiani, mentre i guanti possono servire per raccogliere qualche rifiuto che potrebbe arrecare imminente danno a persone, cose o all’ambiente.
Poi se lo si ritiene necessario per impedire che questo ricapiti o per qualsiasi altro motivo altrettanto valido, prima di raccoglierlo fotografarlo e farlo presente a chi di competenza. Quasi tutte le donne portano con loro una borsa dove poterli tenere senza alcun problema, e oramai sono tantissimi gli uomini che usano borselli o zainetti, anche i giovani, quindi è una cosa molto semplice da fare.
Non smettere mai di aver fame della conoscenza di Positano nutrendosi del sapere della sua storia, cultura, tradizione e del suo territorio, anche attraverso i racconti e l’esperienza dei più anziani, le impressioni ei suggerimenti dei più giovani e le osservazioni dei suoi ospiti più attenti, ritrovando così anche quella ospitalità che senza snaturare il suo essere riusciva a far sentire chiunque a casa propria senza mai cambiare arredo, forma ed essenza ad una Positano già fin troppo bella di suo. L’ospite giusto è quello che entrando in casa altrui nel sentirla diversa ne sa cogliere autenticità, sincerità e bellezza a volte anche con un pizzico d’invidia al punto di volerci presto ritornare per godersela in tranquillità e poterne scoprire ancora un po’.
P.S.
Positano non va venduta o peggio svenduta cambiandola o deturpandola, ma più rispettosamente va offerta per farla scoprire, raccontandola con sincerità. Per poterlo fare bisogna prima di tutto veramente conoscerla e rispettarla.
Positano va lasciata vivere e va vissuta per quella che è ed è sempre stata, non per quella che oggi in troppi la costringono falsamente ad essere solo per mantenere un proprio status conquistato a discapito degli altri e del suo bene pubblico, ambiente compreso.