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Workshop di Rigenerazione Urbana creativa e condivisa
Un lungo rotolo di carta ha raccolto i desideri dei ragazzi di Positano per i loro luoghi del cuore.
Nelle giornate di venerdì e sabato, L’Hotel Pupetto ha ospitato il workshop di Radicity, un’associazione di professionisti che si occupa di rigenerazioni urbane ecosostenibili. Il presidente Sabrina Masala ed il suo gruppo di paesaggisti, architetti e creativi promuove un nuovo modo di pensare gli spazi delle nostre città, il rapporto tra uomo e natura e le relazioni.
In quest’ottica è nato il workshop che si è tenuto il 29 e 30 ottobre all’Hotel Pupetto, a Positano, e che ha coinvolto 10 ragazzi tra i 10 e i 13 anni. Un laboratorio partecipato dove il grande tema della rigenerazione urbana è diventato uno spazio espressivo di confronto e di lavoro tra professionisti e ragazzi.
Nel pomeriggio di venerdì si è srotolato il foglio dando il via ai lavori. 5 professionisti e 10 ragazzi hanno affrontato insieme 5 temi specifici: Arte, Verde Urbano, Digitale, Paesaggio e Sociale.
L’Obiettivo? Disegnare sul foglio bianco impressioni, parole, idee dei ragazzi per raccontare il discorso tra grandi e piccoli, attraverso un confronto che mette tutti i partecipanti alla pari.
Nel frattempo due architetti Vincenzo De Biase e Rosa Neve hanno seguito gli eventi disegnando con schizzi e fumetti alcuni eventi ed idee emersi durante le due giornate che saranno la base per uno studio per una pubblicazione di un “Quaderno di Azioni” sulla rigenerazione urbana.
Il primo relatore è stato Gianni Di Matteo, direttore della Rete Museale e Naturale Belicina, che ha trasportato il gruppo a Favara Farm Cultural Park in Sicilia, raccontando l’azione potente che l’Arte ha avuto nel rigenerare il centro storico di Favara.
“Tutti abbiamo un’energia nascosta che va stimolata per esprimere la sua potenza” dice Gianni. Questo è stato un punto di partenza importante per il lavoro, per incanalare l’immaginazione e la capacità di ognuno.
Azioni, storie, luoghi da raccontare per stimolare la curiosità dei ragazzi e renderli cittadini consapevoli.
Con Giuseppe Baldi, presidente sezione AIAPP Emilia Romagna e Triveneto, si è discusso il tema del Verde, in particolare quello della forestazione urbana e la rinaturalizzazione.
Discutere sul verde all’interno delle città ci fa pensare a quanto il cambiamento climatico ci tocchi così da vicino.
Ossigeno, alberi, piante, tetti giardini e case ecosostenibili hanno fatto immaginare come progetti di forestazione urbana riportano il verde in città, riducono l’impatto ambientale e favoriscono una miglior qualità della vita per i cittadini.
Il tema del Digitale? Quale miglior relatore se non un docente dell’Apple Accademy?
Francesco dell’Aglio, docente presso Apple Developer Academy, ha spiegato cosa significa coprogettare in un ecosistema digitale.
La città intesa come luogo di valorizzazione dell’intelligenza collettiva dei suoi abitanti e come rete di infrastrutture e servizi digitali.
Il Paesaggio è stato il tema trattato da Filippo Piva, fondatore dello studio PAMPA e professore a contratto presso la facoltà di Architettura di Bologna.
Ripensare alla città in maniera sostenibile vuol dire ripensare e valorizzare da un punto di vista urbanistico, ambientale, economico e sociale, limitando i costi e i tempi di intervento e ridando valore al patrimonio e il paesaggio già esistente, in modo sempre più condiviso e sfruttando le opportunità sempre più importanti offerte dalla digitalizzazione.
Con quest’ultimo intervento il lungo foglio che è stato srotolato è pieno di disegni, parole, schemi ed idee.
La discussione su questi temi è servita per porre ai ragazzi una domanda…
Quali sono i luoghi del nostro paese che vogliamo migliorare?
I ragazzi hanno scelto due Piazze: Piazza Bellina e il Campetto di Calcio sul sagrato della chiesa di Montepertuso.
I due luoghi sono stati oggetto di progetto della seconda giornata di lavori.
Sabato, infatti, si è srotolato un altro lungo foglio bianco dove, ragazzi ed esperti, divisi in due gruppi di lavoro, hanno progettato i luoghi scelti.
I ragazzi hanno dato indicazioni sulle caratteristiche degli spazi, le risorse da valorizzare e le criticità da risolvere; dalle reti per evitare la caduta del pallone quando giocano a calcio, a sedute per rilassarsi e chiacchierare, a spazi per il gioco, la condivisione e lo stare.
Progettare un luogo scelto da loro, il loro luogo del cuore ha permesso ai ragazzi di essere protagonisti della trasformazione di quel luogo, di proporre idee con la consapevolezza del loro vissuto e quel pizzico di immaginazione.
Ma oltre al luogo, la progettazione partecipata tra adulti e ragazzi ha fatto emergere le relazioni, la memoria e il futuro, elementi che hanno aiutato gli esperti nella terza ed ultima fase dei lavori.
I gruppi si sono scambiati i progetti nati su entrambe le piazze e hanno ragionato secondo il metodo SCAMPER: Sostituire, Combinare, Adattare, Modificare, Pensare, Eliminare e Ribaltare, un momento finale di brainstorming servito per rimodulare i progetti, costruire gli scenari e fare un piano di azione del progetto.
La giornata è terminata con una diretta Facebook sulla pagina di Radicity dove gli esperti hanno presentato i progetti, in cui è emersa l’importanza del processo piuttosto che del prodotto finale.
Progettare con i ragazzi è stato uno scambio non solo di idee, ma soprattutto di modi di vedere, di pensare, di rapportarsi con lo spazio che ci circonda, un modo per ragionare su azioni concrete per risolvere problemi e ottimizzare le risorse.
Di queste due giornate ci rimangono due rotoli di fogli pieni di idee, espressione di un lavoro che ci ha insegnato tanto e che custodiremo gelosamente.